“Un’esperienza turistica è quello che ricordi”

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Utilizzando il classico modello strategico di Porter [Porter, 1979], nell’era digitale sono cambiati diversi fattori, fondamentali da comprendere per definire un’adeguata strategia di marketing e di comunicazione (Fig. 1.2).

Fig. 1.2 – Modello di Porter [Porter, 1979] (elaborazione dell’Autore)

Infatti, con l’avvento di Internet, dei voli low cost e dell’era delle esperienze turistiche e della personalizzazione, sono cambiati:

•            La Concorrenza di Settore (rivalità): sempre molto elevata, parcellizzata, che rende rischiose manovre di prezzo al rialzo e che limita la possibilità di innovazione creativa (che comporta costi e tempi importanti), mentre le barriere all’entrata sono ridotte da internet.

•            i Nuovi Entranti: sia i nuovi Paesi come ad es. i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), sia le nuove piattaforme tecnologiche (Booking, Expedia, Trivago, Tripadvisor, Airbnb, Skyscanner, ecc), sia i voli low cost che hanno spostato velocemente traffico grazie ai prezzi bassi.

•            i Prodotti sostitutivi: sia le nuove esperienze tematiche di nicchia (ad es. la possibilità di inseguire le proprie passioni come ad es. il cosplay, il film tourism o lo Storm Chasing/Tornado Hunting), sia le durate e i periodi delle vacanze (dalla classica vacanza estiva di più settimane degli anni ’70-’80 agli short break e alle vacanze multiple dei tempi più moderni), sia le tecnologie che consentono l’esplorazione e la visita da casa (ad es. i video su Youtube, Google Arts & Culture, i Virtual Tour, la Virtual Reality, il Metaverso, ecc.)

•            i Fornitori: mercato del lavoro e fornitori creativi e tecnologici, che richiedono qualifiche sempre più aggiornate ed eccellenti, ma anche disponibilità di prodotti locali, enogastronomici ed artigianali, ecc., che fanno la differenza tra un’offerta ottima e un’offerta mediocre.

•            ma soprattutto i Clienti: che hanno dalla loro parte il potere delle informazioni e dei commenti di altri turisti e la capacità di scelta quasi illimitata in rete (di destinazioni, di realtà ricettive, di voli, di pacchetti, ecc.), che vogliono vivere esperienze significative e che quindi da consumatori passivi sono diventati decisori attivi delle loro vacanze e che di fatto hanno ribaltato il rapporto di forza che esisteva con gli operatori e le destinazioni.

Ad esempio, oggi i turisti cercano, tra altre esperienze, anche (Fig. 1.3) lo Storm Chasing (Inseguimento delle Tempeste) / Tornado Hunting (Caccia ai Tornado), in cui i turisti, insieme a professionisti preparati, vanno in vicinanza o addirittura all’interno delle tempeste e dei tornado. Ovviamente è un esempio estremo, ma serve ad illustrare come è cambiato il mondo del turismo con l’avvento di Internet. Solo della voce Storm Chasing, Google registra 25.000.000 di risultati.

Fig. 1.3 – Alcune offerte trovate in rete sullo Storm Chasing e Tornado Hunting. Google indica 25 milioni di risultati nella ricerca Storm Chasing (elaborazione dell’Autore)

La Canadian Tourism Commission (CTC) [CTC, 2011] dice che “un prodotto turistico è quello che compri, un’esperienza turistica è quella che ricordi”, o in altre parole un’esperienza turistica fa entrare i turisti attivamente in contatto e in relazione con il territorio (possibilmente anche con i locali) e fa vivere loro esperienze autentiche ed emozioni profonde e coinvolgenti basate sulle proprie passioni. Oggi sempre più turisti stanno passando da osservatori/visitatori di attrazioni e territori a ricercatori di esperienze specifiche, ritagliate sulla loro personalità, sui loro interessi, sui loro bisogni e sulle loro passioni.

Ovviamente nessun settore è statico, e quindi anche il turismo, ed è necessario continuare ad osservare i cambiamenti e le tendenze future per essere sempre aggiornati e comprendere il turismo che verrà e come adattare il proprio business e la propria offerta di conseguenza.

Anche la comunicazione risente di questi cambiamenti in cui il turista è al centro e vuole messaggi rilevanti, mirati, pertinenti, personalizzati, senza perdere tempo in interruzioni inutili e in cui si passa dalla carta al cloud, dal desktop al mobile, dal “lasciate un messaggio” all’”always on” e soprattutto dal mandare messaggi ai potenziali turisti alla ricerca in rete di quello che i turisti effettivamente vogliono.

Bibliografia

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