Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte VII: Emittenti, stili e toni

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Nella comunicazione digitale per il turismo l’emittente principale è la destinazione, ma questa deve avvalersi di altre voci che non siano solo la sua voce ufficiale.

Infatti, alla destinazione è demandato il compito della comunicazione istituzionale, ma oltre a questo è fondamentale che la comunicazione si arricchisca sia delle voci dei turisti, sia delle voci dei residenti (che operano nel turismo o che semplicemente vivono nella destinazione), sia delle voci di influencer che vengono invitati dalla destinazione o che si trovano nella destinazione. Infatti, i messaggi in rete raggiungono un maggiore potenziale di diffusione se vengono amplificati da più soggetti generando il passaparola digitale (digital word of mouth).

Chiaramente la maggiore penetrazione del messaggio legata ad una comunicazione a più voci riesce quando si trova un accordo sui contenuti da comunicare, meglio ancora se nella destinazione si condividono le strategie, i piani, linee guida e le logiche di comunicazione. In caso contrario si rischia che i turisti ricevano messaggi discordanti se non addirittura in forte contrapposizione. Ovviamente in un mondo libero non è possibile né vantaggioso controllare la comunicazione di tutti i soggetti del territorio bensì è importante definire e condividere quanto più in maniera partecipata i temi, i messaggi, i format, la grafica utilizzati in comunicazione, lavorando come una grande orchestra sinfonica.

Nella comunicazione digitale, oltre alle media relation tradizionali, che gestiscono le relazioni con la stampa tradizionale, la squadra di comunicazione si arricchisce della componente delle media relation digitali e quindi la DMO (Destination Management Organisation) oltre a gestire le relazioni con i media tradizionali (carta stampata, radio, TV, eccetera), gestisce anche le relazioni con i creator e gli influencer digitali per creare un maggiore coinvolgimento online e una più mirata diffusione dei messaggi.

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Bibliografia:

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte VI: Strategie e tattiche

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Per raggiungere gli obiettivi pianificati, è necessario definire una strategia specifica. Una strategia è lo schema di azione che verrà implementato per raggiungere tali obiettivi. La strategia si concretizza in attività che sono le modalità pianificate per raggiungere gli obiettivi del piano.


La strategia è il modo di raggiungere un obiettivo, mentre le tattiche sono i passi di una strategia. Le tattiche si compongono di azioni.


In altre parole, la strategia è la risposta generale della domanda “come fare per…? “, mentre le tattiche sono le risposte più dettagliate, e le azioni sono risposte secondarie ancora più dettagliate. Si crea quindi una gerarchia tra strategie, tattiche ed azioni.


La strategia si basa sulla creatività e sull’innovazione, per distinguersi dai concorrenti e per farsi notare dai clienti con l’unicità del proprio brand ed è quindi fondamentale in questa fase trovare l’ispirazione.
Questo non significa che l’ispirazione debba venire solamente nelle sale riunioni o sotto la doccia, ma è anche possibile (e consigliato) curiosare tra le strategie e le campagne di successo introdotte da altri.


Ad esempio, si possono trovare storie di successo nei social nella sezione business di Facebook (www.facebook.com/business/success)


Ancora, i casi di studio possono offrire preziose informazioni che potete applicare al vostro piano di comunicazione digitale.
Inoltre, si possono vedere i vincitori di premi internazionali come The Shorty Awards (https://shortyawards.com/) or The Streamy Awards (https://www.streamys.org/) per avere esempi di brand che sono al top nella comunicazione.


Oltre a ciò, occorre seguire i profili e i brand che vi piacciono e capire come fanno ad avere successo, combinando le decisioni di uno con le scelte di un altro e integrando il tutto con un pizzico della vostra fantasia. Questi sono buoni modi di allenarsi nella creatività digitale.

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Bibliografia:

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte V: Pubblici/Target

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Un aspetto fondamentale del piano di comunicazione riguarda la scelta dei pubblici, chiamati anche target, in quanto è poco opportuno rivolgersi a pubblici indifferenziati (comunicazione generalizzata e di massa), ma è invece importantissimo selezionare i potenziali interessati per ciascun messaggio.

Infatti, la comunicazione di massa, per sua natura generica e poco mirata, non sollecita risposta particolare da parte di nessuna persona all’interno di un gruppo così ampio.

Occorre invece rivolgersi a pubblici, target, segmenti, nicchie mirate con messaggi specifici facendo leva sulle passioni, sugli interessi, sulle specificità, sui bisogni particolari di ciascun componente di questi gruppi più ristretti.

Chiaramente un’offerta ricca e articolata può essere indirizzata su più target specifici, ma rivolgendo a ciascuno un messaggio mirato ed unico.

È possibile partire dal prodotto, offerta, esperienza, e identificare il target di riferimento come coloro i quali possono vogliono fruire di quella particolare soluzione. È anche possibile partire dai target nicchie, community identificate attraverso studi o attraverso ricognizioni on-line e sulla base di queste, comprendendo i loro bisogni, le loro inclinazioni, i loro interessi, le loro passioni, rileggere l’offerta sulla base di queste evidenze, comunicandola nella maniera più opportuna.

È altresì importante differenziare la comunicazione per target, anche a parità di offerta, differenziando gli attributi, le caratteristiche, le emozioni, le occasioni di fruizione, più opportune per ciascun target.

Specialmente con l’avvento della comunicazione digitale diventa agevole e per certi versi necessario comunicare una ricca varietà di messaggi per specifici pubblici di riferimento.

Ad esempio, il mountain bike tourism, che è già un sottosegmento del cicloturismo, si divide ancora a sua volta in nicchie completamente diverse, con esigenze specifiche e ben distinte, quali:

  • Rail-trail riders: I “ciclisti delle rotaie” amano le strade non asfaltate o sentieri di difficoltà relativamente bassa e con pochi ostacoli. Generalmente sono famiglie che si rilassano in un giro pomeridiano su un sentiero ferroviario dismesso e riadattato o su una vecchia strada disboscata per godersi il paesaggio
  • I Cross-Country riders preferiscono le piste singole che coprono una varietà di terreni con un mix di salite e discese da moderate a difficili.
  • I Down-hill riders, spesso si trova in località sciistiche per prendere uno skilift con le loro biciclette e dalla cima di una montagna fanno la discesa più lunga possibile in bicicletta. Spesso i Down-hill riders cercano bike park attrezzati con ascensore o servizi navetta.
  • I Gravel riders, il “gravel riding” (ciclismo su ghiaia) è una forma di ciclismo sempre più popolare che combina aspetti della strada e della mountain bike. I Gravel riders cercano lunghi percorsi su sterrato, ghiaia e altre strade non asfaltate come le strade forestali.

Ma l’elenco dei turisti della mountain bike non finisce qui e prosegue ancora con All-mountain/Enduro riders; Four-cross/Dual Slalom riders; Freeride riders; Dirt Jumping riders; Trials riders; Urban/Street riders; Trail riding riders; Marathon riders (Fig. 3).

Fig. 3  – Le diverse nicchie di turisti della Mountain Bike (elaborazione propria)

Più avanti, in un prossimo post, affronteremo anche il concetto delle “buyer personas”, un metodo di segmentazione più attuale e efficace che aiuta a mirare ancora di più il messaggio digital, sia per il Web Marketing, che soprattutto per il Social Media Marketing.

Nelle sezioni successive, continueremo con le principali aree del piano di comunicazione digitale per il turismo e come affrontare le domande strategiche di base.

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Bibliografia:

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte IV: Obiettivi e messaggi

Business achievement goal and objective target concept. By formatoriginal

Gli obiettivi di comunicazione possono essere l’affermazione del brand, promozione dei prodotti, aumento delle vendite, segnalazione di specifiche esperienze, veicolazione di particolari aspetti, comunicazione delle novità, spingere particolari eventi del territorio, eccetera

La definizione degli obiettivi è una delle fasi chiave di qualsiasi piano di comunicazione e di marketing. L’impostazione degli obiettivi offre un’idea di dove sta andando l’organizzazione e consente eventuali aggiustamenti e modifiche alla strategia di comunicazione nel caso (molto probabile) che si verifichi uno scostamento in corso d’opera.

La definizione degli obiettivi deve seguire i criteri SMART [CMI, 2014]

  • Specific (Specifici): delimitati e di facile comprensione;
  • Measurable (Misurabili): possono essere misurati quantitativamente o qualitativamente;
  • Achievable (Realizzabili): gli obiettivi devono essere sfidanti, ma non impossibili, sulla base delle risorse e delle capacità;
  • Relevant (Rilevanti): gli obiettivi definiti nel piano devono essere importanti per l’organizzazione, di rilevanza strategica, e allineati anche con gli altri obiettivi pertinenti
  • Time-related (Temporizzati): devono avere un lasso di tempo per raggiungerli e scadenze precise in cui vengono verificati i raggiungimenti degli obiettivi.

Per distribuire gli obietti in maniera coerente con i diversi stadi del customer journey del turista, è fondamentale utilizzare il funnel [marketingprofs.com, 2016], [rockcontent.com, 2020] visto in un post precedente:

  1. exposure
  2. discovery
  3. consideration
  4. conversion
  5. customer relationship
  6. retention

Tale modello offre una traccia di possibili obiettivi da ottenere in comunicazione. Ad esempio, il primo obiettivo da raggiungere in un mercato o presso un pubblico nuovo è la brand awareness, che si ottiene con l’exposure. È importante accompagnare turisti lungo la loro customer journey senza forzare eccessivamente l’azione di acquisto, perché non sarebbe una strategia efficace.

Esempi di obiettivi possono essere:

  • Creare o aumenta la notorietà del marchio (brand awareness)
  • Creare o aumenta la credibilità/fiducia nel marchio (brand credibility/trust)
  • Migliorare o modificare il posizionamento (brand positioning)
  • Preparare e formare il pubblico (education)
  • Aumentare la quota di mercato
  • Lanciare un nuovo prodotto
  • Presentare la destinazione in nuovi mercati (locali o internazionali)
  • Migliorare il ROI (Return On Investment)
  • Ottimizzare i diversi livelli del funnel (ad es. generare nuovi leads)
  • Attirare nuovi turisti
  • Fidelizzare i turisti attuali
  • Aumentare gli arrivi/presenze
  • Aumentare le vendite/ricavi
  • Aumentare le conversioni
  • Aumentare la fidelizzazione (loyalty)
  • Aumentare l’engagement (il coinvolgimento dei pubblici online)

Gli obiettivi possono (e devono) essere suddivisi per offerte, target, mercati, stagioni, ecc

Per ottenere gli obiettivi decisi durante la pianificazione, la comunicazione fa uso di messaggi, ossia di una forma strutturata di comunicazione che veicola gli obiettivi che mette in evidenza attributi e vantaggi.

I messaggi si dividono in messaggi principali e messaggi secondari, a seconda della priorità dei contenuti.

È importante nella comunicazione, anche quando si hanno diversi obiettivi da raggiungere, focalizzarsi su un unico elemento per volta, a vantaggio della chiarezza, dell’unicità e della facilità di ricezione da parte del destinatario.

Nelle sezioni successive, continueremo con le principali aree del piano di comunicazione digitale per il turismo e come affrontare le domande strategiche di base.

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Bibliografia:

  • [CMI, 2014] CMI (Chartered Management Institute), “Setting SMART Objectives Checklist 231” November 2014 https://www.managers.org.uk/wp-content/uploads/2020/03/CHK-231-Setting_Smart_Objectives.pdf visualizzato il 13/08/2021
  • [marketingprofs.com , 2016] marketingprofs.com, Matt Banner “Today’s Digital Marketing Funnel (and How to Optimize Your Conversions)” 22 march 2016, https://www.marketingprofs.com/articles/2016/29582/todays-digital-marketing-funnel-and-how-to-optimize-your-conversions ; retrieved 22.05.2023
  • [rockcontent.com, 2020] rockcontent.com, Rock Content Writer, 31 march 2020 “Digital Marketing funnel: what is, how to create one and what type of content work in each stage” https://rockcontent.com/blog/digital-marketing-funnel/ ; retrieved 22.05.2023
  • [Rossi A., 2022] Andrea Rossi “Comunicazione Digitale per il Turismo”, Amazon KDP, 2022

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte III: Realizzazione del piano di comunicazione digitale

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I piani di comunicazione non hanno una struttura fissa ed invariabile ma vengono compilati sulla base delle esigenze specifiche di un territorio o di un operatore, però è possibile identificare alcune aree logiche (che spesso compongono capitoli del piano) che sono comuni alla maggior parte dei piani.

Il piano di comunicazione digitale si compone di due grandi anime: il Web Marketing e il Social Media Marketing, che devono essere integrate per offrire le migliori sinergie di comunicazione. Alla parte digitale si aggiunge nel piano di comunicazione integrato anche la componente tradizionale, off line, e anche in questo caso la sinergia aiuta a creare una comunicazione migliore e più coerente.

Le principali aree del piano di comunicazione sono:

  1. Obiettivi e messaggi
  2. Pubblici/Target
  3. Strategie e tattiche
  4. Emittenti, stili e toni
  5. Canali
  6. Tempi
  7. Budget

Nelle sezioni successive, continueremo con le principali aree del piano di comunicazione digitale per il turismo e come affrontare le domande strategiche di base.

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Bibliografia:

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte II: Analisi per il piano di comunicazione digitale

Business person presenting analysis to coworker at the meeting By DragonImages

Una delle parti più rilevanti di qualsiasi documento strategico è la definizione della situazione attuale dell’organizzazione e del suo ambiente competitivo. La fase analisi consente lo sviluppo di un piano basato sulla realtà conosciuta e pertanto deve ridurre al minimo i rischi nello sviluppo di una strategia.

Questa fase aiuta a determinare l’organizzazione e la sua situazione nell’ambiente in cui opera e, più in particolare, nel mondo digitale. Da queste informazioni, è possibile identificare il potenziale e le lacune dell’organizzazione per progettare una strategia futura.

L’analisi per il piano di comunicazione digitale si divide in un’analisi interna e un’analisi esterna.

L’analisi interna è rilevante per determinare punti deboli e punti di forza e deve affrontare aspetti legati all’offerta turistica, alla promo-commercializzazione, alle questioni organizzative e finanziarie, nonché all’orientamento del management e degli indirizzi politici (nel caso delle destinazioni turistiche).

Per l’analisi esterna, l’obiettivo è determinare le minacce e le opportunità, considerando così l’ambiente specifico (prodotti del mercato, clienti, concorrenti e fornitori), nonché l’ambiente generale, vale a dire l’ambiente ecologico, tecnologico, economico, giuridico, politico e i vincoli socioculturali.

La combinazione dell’analisi interna e dell’analisi esterna portano a una matrice SWOT (Strength, Weakness, Opportunity e Threads, ossia Punti di Forza, Punti di Debolezza, Opportunità e Minacce.).

Un piano di comunicazione digitale, oltre ad essere uno studio dell’organizzazione e del suo ambiente, deve analizzare la sua presenza e la sua posizione online. Questo studio aiuterà a determinare una strategia digitale concreta e aiuterà a confrontare i suoi risultati con la situazione iniziale. In questo senso, devono essere sviluppati:

  • Monitoraggio delle parole chiave dell’organizzazione, della concorrenza e del settore (alcuni strumenti utili sono Google Alert, Ubersuggest, Ahrefs, SEMRush, Mention, Brand24, ecc).
  • Valutazione del posizionamento web dell’organizzazione e delle sue piattaforme (es. ricerca Google).
  • Valutazione dei social network. Presenza, attività, influenza, ecc. (qui diventano rilevanti strumenti come Hootsuite, Sprout Social, Agora Pulse, Sendible, ecc.).
  • Benchmark della concorrenza e principali influencer del settore presenti sui media digitali.

Per completare l’analisi situazionale, è necessario definire i pubblici, con particolare attenzione ai gruppi target, senza trascurare gli stakeholder.

Questa descrizione deve concentrarsi anche sulla presenza e sulle attività di questi pubblici nel mondo digitale: presenza attiva in piattaforme e servizi, dispositivi di accesso, tempi di utilizzo, contenuti di interesse, attività principali, ecc.

La descrizione del pubblico deve essere molto dettagliata nel tentativo di adeguare la proposta sia alle reali esigenze di quegli utenti sia alle loro aspirazioni e frustrazioni.

Fig. 2  – Empathy Map Canvas ©Dave Gray di Xplane [Gray D., 2009]

Ad esempio (Fig. 2), l’utilizzo di una mappa di empatia (empathy map), sviluppata da Dave Gray di Xplane [Gray D., 2009], ci consente di approfondire diversi aspetti dei nostri pubblici, quali ad es.:

  • Con chi empatizzano?
  • Che cosa hanno bisogno di fare?
  • Che cosa vedono?
  • Che cosa dicono?
  • Che cosa fanno?
  • Che cosa ascoltano?
  • Che cosa pensano e che cosa sentono, in termini di sofferenze e di vantaggi?

Nelle prossime parti si proseguirà con le successive fasi del piano di comunicazione digitale per il turismo e come rispondere alle domande strategiche di base.

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Bibliografia:

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Il piano di comunicazione digitale per il turismo – Parte I: Introduzione

Brainstorming e Discussione per il Piano di Comunicazione By Rawpixel

Creare un piano di comunicazione digitale significa comprendere il modo in cui una destinazione o un operatore turistico raggiungerà i suoi pubblici con i messaggi giusti. Non solo, il piano di comunicazione è un documento che permette di condividere le idee strategiche di comunicazione con il team della DMO (Destination Management Organisation) e con gli stakeholder del territorio, in modo che siano chiare le linee principali da seguire.

Chiaramente, nelle realtà turistiche più evolute, il piano di comunicazione delle DMO è l’espressione del confronto partecipativo tra la DMO, gli stakeholder e possibilmente anche i residenti. Questo approccio è più lungo e complesso, ma garantisce una visione più condivisa delle strategie di comunicazione. Nel caso degli operatori del turismo, il processo di pianificazione è parecchio semplificato rispetto a quello della DMO.

Un piano di comunicazione digitale è un documento strategico che prende atto della situazione attuale di una particolare organizzazione (DMO, operatore) per fissare gli obiettivi di medio termine e per determinare la strategia e i mezzi per raggiungerli. Questo documento descrive anche le responsabilità, la tempistica e gli strumenti di controllo per il monitoraggio.

Un piano di comunicazione descrive come trasmettere i messaggi strategici ai pubblici di riferimento in maniera efficace ed è quindi un modo di organizzare in maniera preventiva le azioni di comunicazione di un brand per poter indirizzare al meglio le risorse verso il raggiungimento di risultati complessi e strutturati, in archi di tempo definiti (piano annuale, piano triennale, piano quinquennale).

Gli obiettivi di un piano di comunicazione digitale includono la valutazione delle organizzazioni e del loro ambiente competitivo (clienti e potenziali clienti, concorrenti, tendenze, tecnologie, macroambiente, ecc.). Allo stesso modo, deve essere una tabella di marcia su come gestire la strategia di comunicazione dell’organizzazione, in modo che le risorse siano allocate correttamente. Il piano aiuta anche a controllare e valutare l’output e ad affrontare qualsiasi potenziale deviazione dai risultati attesi dall’organizzazione. In questa ottica, un piano di comunicazione diventa un documento flessibile che deve essere adattato alla situazione della destinazione/operatore e che deve alimentare i risultati ottenuti da ciascuna delle azioni sviluppate, soprattutto in ambito digitale.

Il piano di comunicazione risponde ad alcune domande strategiche di base che sono:

  • Quali sono gli obiettivi della comunicazione?
  • Quali sono i messaggi che devono essere comunicati?
  • Chi sono i pubblici/target della comunicazione?
  • Come raggiungere gli obiettivi prefissati?
  • Chi deve comunicare i messaggi?
  • Su quali canali i messaggi saranno distribuiti?
  • Quali sono i periodi della comunicazione?
  • Quali sono le risorse della comunicazione e come impiegarle?

Fig. 1  – Processo di Realizzazione e di Implementazione del Piano di Comunicazione Digitale (Elaborazione dell’Autore)

Il processo di realizzazione e di implementazione del piano di comunicazione digitale prevede 4 fasi distinte (Fig. 1):

  1. Analisi
  2. Pianificazione/Redazione
  3. Azione/Esecuzione
  4. Misurazione

Nelle prossime parti verranno illustrate nel dettaglio queste fasi e come rispondere alle domande strategiche di base.

Bibliografia:

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Destination Management: Realizzare Località Turistiche Sostenibili

Vista panoramica del Lago di Furnas. Sao Miguel, Azzorre. By JJFarquitectos

La convergenza tra sostenibilità e turismo è emersa come un’area di ricerca di grande impatto nel 21° secolo, presentando una miriade di opportunità e sfide. In un’era in cui gli effetti del sovra-turismo e della degradazione ambientale sono diventati palesemente evidenti, la gestione sostenibile delle destinazioni è fondamentale per garantire la longevità delle località turistiche (Koens, Postma, & Papp, 2018).

La gestione sostenibile delle destinazioni racchiude un approccio olistico. Questo approccio naviga l’equilibrio delicato tra stimolare la crescita economica, sostenere la conservazione dell’ambiente e promuovere un coinvolgimento attivo della comunità – i tre pilastri della sostenibilità (Bramwell & Lane, 2013).

Le recenti strategie di gestione adottate dalle Azzorre, un gruppo di isole portoghesi, forniscono un esempio stimolante di questo equilibrio. Per gestire l’aumento del turismo e prevenire la degradazione ambientale, le Azzorre hanno implementato l’iniziativa “Azzorre per tutti” nel 2019, promuovendo un turismo sostenibile e accessibile. Ciò includeva lo sviluppo di opzioni di alloggio sostenibili, garantendo l’accessibilità per tutti i turisti, e dando priorità al coinvolgimento locale nella pianificazione e nelle operazioni turistiche (Azzorre per Tutti, 2019).

Sul fronte economico, il successo dell’iniziativa “Azzorre per tutti” ha stimolato la crescita economica locale promuovendo un’economia turistica inclusiva e creando opportunità di lavoro per la comunità locale (Azzorre per Tutti, 2019).

Gli sforzi per la conservazione ambientale sono stati altrettanto lodevoli. Per minimizzare l’impronta di carbonio, le Azzorre hanno incoraggiato l’uso di energie rinnovabili nel settore turistico e si sono concentrate sulla gestione dei rifiuti, la conservazione dell’acqua e il trasporto sostenibile (Governo delle Azzorre, 2020).

Inoltre, l’iniziativa ha garantito che la comunità locale rimanesse al centro di questi piani di sviluppo. Essa incoraggia le imprese e gli stakeholders locali a partecipare ai processi decisionali relativi al turismo, promuovendo un senso di proprietà e allineando lo sviluppo con le esigenze della comunità (Governo delle Azzorre, 2020).

Pertanto, le Azzorre sono un esempio di come la gestione strategica delle destinazioni possa contribuire a creare località turistiche sostenibili e fiorenti, dimostrando la vitalità del modello di gestione sostenibile delle destinazioni per il turismo moderno.

Bibliografia:

  • Azores for All (2019). About Us. Retrieved from https://azoresforall.com/en/
  • Azores Government (2020). Sustainable Azores. Retrieved from https://sustainable.azores.gov.pt/wp-content/uploads/2021/09/EC08_01PlanoAcao2019-2030_EN_s.pdf
  • Bieger, T., Wittmer, A., & Laesser, C. (2016). Transportation modes and travel behavior: The role of accessibility. Journal of Travel Research, 55(6), 673-686.
  • Bramwell, B., & Lane, B. (2013). Getting from here to there: Systems change, behavioural change and sustainable tourism. Journal of Sustainable Tourism, 21(1), 1-4.
  • Buckley, R., Zhong, L., Ma, J., & Chen, N. (2019). Sustainable tourism: Progress, challenges and opportunities. Journal of Sustainable Tourism, 27(7), 644-660.
  • Hall, C. M. (2020). Tourism and regional development: New pathways. Routledge.
  • Koens, K., Postma, A., & Papp, B. (2018). Is overtourism overused? Understanding the impact of tourism in a city context. Sustainability, 10(12), 4384.
  • McKercher, B., & Prideaux, B. (2014). Academic myths of tourism. Annals of Tourism Research, 46, 16-28.
  • Rossi A. (2022) Comunicazione Digitale per il Turismo, KDP
  • Sigala, M. (2018). Tourism and customer value co-creation: A critical overview and research agenda. Current Issues in Tourism, 21(4), 455-476.
  • UNWTO (2021). International Tourism and the Sustainable Development Goals – 2030 Journey. United Nations World Tourism Organization. Retrieved from https://www.unwto.org/global/publication/tourism-and-sustainable-development-goals-journey-2030
  • Weaver, D. (2020). Sustainable tourism: Theory and practice. Routledge.
  • Xiang, Z., Du, Q., Ma, Y., & Fan, W. (2017). A comparative analysis of major online review platforms: Implications for social media analytics in hospitality and tourism. Tourism Management, 58, 51-65.

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